Ciao a tutti, chiamiamo questa una specie di attivazione QRPP “fuori dai generi”.
Con dei soci “discutendo” ad alta voce ci è venuta voglia di sperimentare con un pallone sonda, contenente come payload un beacon WSPR in grado di inviare un minimo di telemetria (posizione / altezza / temperatura credo sia possibile).
Ora… Io e gli altri siamo assolutamente ignoranti in meteorologia , non conosciamo le eventuali prassi burocratiche per effettuare sperimentazioni di questo tipo e non conosciamo neanche i palloni sonda che si usano (da quello che ho capito si usa di tutto e di più in base al risultato che si vuole ottenere).
Pertanto un appello a chi conosce queste cose, o perchè vi ha già sperimentato in passato per esperienze precedenti (pensavo ad esempio a @in3aqk con la sua esperienza da pilota e @IU2OMT con la sua esperienza con gli acquiloni)
Ed un appello a chi vuole partecipare alla costruzione del Beacon/logger, alla sonda ecc ecc.
Mi pare ci sia un sito dove puoi seguirli e poi andarli a recuperare. Perché chi li lancia reputa più oneroso recuperarli che farne uno nuovo. C’è uno che conosco che fa queste operazioni di recupero. Cosi avresti gia tutto funzionante.
il mio lontano ricordo è che io seguii da casa a Pomezia un pallone sonda che trasmettendo sui 144 MHz con portante modulata, trasportato dal vento, fece una tratta di un paio di centinaia di Km. Successivamente fornimmo i dati di ascolto.
Quelli che si “seguono e si recuperano” sono le radiosonde “ufficiali” usati da tutti gli istituti metrologici (in Italia dovrebbe essere ancora in capo all’ aeronautica militare).
Hanno dimensioni “ragguardevoli” (qualche metro di diametro, payload anche di 1 kg) e vengono lanciati normalmente due volte al giorno ad orari prestabiliti e luoghi prestabiliti.
Quello che intendo io invece sono palloni in film di alluminio (quelli che si usano alle feste) gonfiati di Elio.
Si appende un Beacon autocostruito il più leggero possibile e si lancia. Al di sotto di un certo peso/dimensione non sono regolamenti, normalmente sono definiti “picopalloni” proprio per la loro dimensione. Possono raggiungere i 10 km di quota ed essere portati molto lontano dai venti.
La parte “sfidante” dalla cosa è realizzare appunto un Beacon che consumi molto poco, riesca ad inviare informazioni (posizione, pressione temperatura almeno) in tempo reale per tutto il volo.
Potenze massime ammesse sono dell’ ordine delle decine di mW e se si conta in tempi di volo importanti gli accumulatori sono fuori questione, troppo pesanti.
Una volta rilasciato il pallone è destinato a salire sino a scoppiare, per poi ridiscendere (di solito frenato dalla sua stessa forma). Il recupero della sonda non è per nulla certo (anzi… Se ci si augura che vada lontano si spera di non recuperarla).
Quindi il beacon deve raccogliere i dati ed inviarli. I modi possono essere molteplici. Spesso si usa la rete APRS se si sorvolano zone abitate (con anche qui potenziali problemi tecnici: un pacchetto aprs trasmesso ad alta quota può raggiungere contemporaneamente moltissime stazioni riceventi e questo normalmente non fa bene al funzionamento della rete stessa).
Se si sorvolano zone non abitate ci si affida alle HF.
Ci sono veri e propri record di volo di radiosonde radioamatoriali.
Per quanto riguarda la sicurezza le statistiche dicono che ogni giorno vengono lanciati 1800 radiosonde meteorologiche e da quando esistono dati storici non sono stati registrati incidenti di sorta.
In uno dei convegni di QRP Arci qualche anno fa’ è stata fatta una presentazione, quando trovo le slide le riporto qui.
Le cose non sono così semplici… Ad esempio il livello di riempimento del pallone è critico. Troppo e scoppia. Troppo poco e non sale.
Bisogna sperimentare “a naso”.
Vado a sentimento, ma potrei quasi sicuramente sbagliare: potrebbe inviare una stringa di dati contenente le informazioni di posizione e quota GNSS, magari direttamente una delle stringhe disponibili in uscita dal modulo ricevitore/decodificatore. Riterrei improponibile l’utilizzo di un sensore di pressione assoluta per la quota. E, forse, il modulo GNSS potrebbe essere tenuto per parecchio tempo (minuti) in stand-by e passare in acquisizione solo di tanto in tanto, andando poi direttamente a modulare la portante con la stringa in uscita dal GNSS
73 Stefano
Solitamente si usano due metodi contemporaneamente:
Pacchetti APRS in 2 metri e
Informazioni incapsulate in trasmissioni WSPR.
“trasmettere” il tutto dal punto di vista hardware è facile (è sufficiente un generatore di clock di quelli “moderni”, programmabili in tutto), dal lato software decisamente più complesso.
Il tutto deve essere affidabile alle temperature delle quote
Dopo il generatore di clock uno switch RF, filtri LPF per le due bande (HF e VHF) e antenne
Questo è un articolo sulle esperienze di Hans Summer G0UPL e Dave VE3KCL.
Da pagina 31 trovi i test di Dave VE3KCL (ed in parte le conclusioni tratte, riutilizzabili per altro).