Transverter UR3LMZ ad alta dinamica

Un po’ di ordine nel thread?

  • Cosa sono i transverter di UR3LMZ?
    Sono dei transverter per la IF di 30 Mhz per poter operare nelle bande radioamatoriali dei 6 metri, 2m e 70 cm. Esiste anche un modello per i 4 metri.
    Si possono acquistare sia in kit (solo scheda) che in formato “pronto all’uso”.
    Sono noti anche come “Transverter ukraini”.
    Sono disponibili varie versioni. Quelle disponibili sino a pochi anni avevano caratteristiche “dignitose”. Chi le ha usati gli ha definiti “paragonamabili ad un FT817”.
    La versione che ho preso io è, ovviamente, il transverter per i 2 metri , versione “base”. Costo di circa 50 usd (vado a memoeria) per la sola scheda.
    E’ definita “ad alta dinamica” in quanto il mixer precedente (che non sono esattamente cosa fosse, gli schemi esistono ma sono illegibili) è stato sostituito con un mixer a diodi ADE-01.

Purtroppo la scheda è accompagnata da uno schema illegibile ed altrettanto illegibile foglio di istruzioni.
In rete non si trova nulla di meglio. Unica cosa di “leggibile” è questo documento, peraltro in Italiano: https://www.arimolfetta.it/wp-content/uploads/2020/02/TRANSVERTER-28-144-Mhz.pdf


Il transverter è arrivato…

Si tratta di una buona realizzazione, molto compatta. A differenza di precedenti modelli questo come mixer ha un ADE-1, dovrebbe garantire una buona dinamica.

Contemporaneamente dalla Cina ho ordinato una scatola pressofusa in alluminio. Economica ma ben fatta

La scatola in alluminio dovrebbe farmi da dissipatore e rendere il tutto protetto ed utilizzabile.

Ho anche verificato la minima potenza in uscita del mio ricetrasmittore. Normalmente la potenza minima è di 100 mW (troppi per il transverter che non ne tollera più di 50 mW).
È possibile però disinserire il guadagno automatico e regolare in modo finissimo la potenza a piacimento. La cosa funziona ma è molto pericolosa: non c’è nulla che dica a che livello la si è regolata: la regolazione infatti avviene con un encoder a rotazione continua, e non si ha una posizione di minimo o di massimo.

Che fare? Una opzione potrebbe essere la regolazione a casa e poi un po’ di nastro adesivo per bloccare l’encoder. Funzionerebbe ma non è il massimo.

Altra via potrebbe essere “forzare” le impostazioni di guadagno per dimezzare la potenza. Forse è possibile… Forse no.

Certamente la soluzione più “elegante” è un relais esterno che inserisca un attenuatore, collegato a sua volta al PTT.

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a che punto siamo con le prove ? Più di un socio che possiede apparati solo HF potrebbe essere interessato.

Aggiornamento.
Stavo “correndo” per mettere tutto assieme in fretta e furia per l’Alpe Adria ma mi sono fermato “a fare le cose per bene”.
Un conto è una scheda che funziona banco a casa, con 4 cavi volanti, un’altra uno strumento da mettere nello zaino e portare in attivazione.

Intanto ho fatto uno spessore isolante, che potesse proteggere il reto dallo stampato, con lo giusto spessore però da permettere il fissaggio del mosfet sul fondo della scala.

Questo mi darà anche possibilità di fissare a lato un piccolo relay.

Quindi il problema che mi ha fatto impazzire di più: fare delle connessioni affidabili ai pin della scheda. Per come è messa nella scatola non c’è spazio per connttori crimpati. Anche spostare il connettore femmina sul lato superiore della scheda è una operazione a rischio (probabilmente troppo ingombrante).

Dopo molte prove con risultati estremamente precari sono ricorso alla resina espossidica trasparente:

In questo momdo cavi e connettore diventato un tuttuno molto resistente. Ovviamentge è un processo un po’ lungo perchè la resina richiede 24 ore per reticolare.

Infine i “dettagli che fanno impazzire”. Per prelevare il PTT dalla mia radio ho bisogno di un jack maschio a 3 segnali + massa, come questo in foto:

Ovviamente per casa non ne avevo neanche uno. Senza partare di prese da pannello ecc.
Quindo ho “sacrificato” l’unico cavo di questo tipo che girava per casa, trovando i due piccolissimi conduttori che mi servivano:

Ed ecco l’attenuatore:

E quindo cosa manca per finrie il tutto:

  1. rimontare la scheda (facile, tutto pronto e già forato) → fatto
  2. Cablare. I conettori ora sono tutti resinati ed hanno abbondante scorda di cavo. Facile ma richede un po’ di pazienza.
  3. Cablare il relay (non difficile ma è tutto molto piccolo, relay compreso)
  4. Attenuatore: ho già cercato e dovrei avere tutte le resistenze per un attenuatore da circa 10 dB in grado di dissipare la energia richiesta. (non difficile, ci vuole pazienza)
  5. Verfificare pontenzia di pilotaggio dopo l’attenuatore in modo da regolare la massima potenza che posso tenere in radio (in teoria 500 mW) (facile ma si perde un po’ di tempo)
  6. regolare il Bias (consigliati da quello che vedo 2,7 V) (facile, veloce)
  7. regolare il potenziomentro che regola il guadagno.

Insomma a questo punto obiettivo Contest di Ferragosto.

Aggiornamento del 7/8/2024

Ieri ho fatto i primi test.
In ricezione funziona. In trasmissione si innesca immediatamente una autooscillazione, anche in assenza di segnale.

Grazie all’aiuto di @IK0BDO ho cercato di curare di più qualche dettaglio (mica siamo in HF :frowning: ).
Alla fine ho iniziato a rimuovere tutto quello che potevo: relay, attenuatore, lasciando solo il controllo PTT ed un carico da 50 ohm nell’ingresso/uscita IF del transverter.

Ancora oscillava!!!
A questo punto ho cercato il problema al di fuori del transverter. L’oscillazione si innescava o meno anche solo guardando il carico fittizio (un carico autocostruito che sapevo poter andare bene sino alle HF, ma speravo si comportasse decentmente in 2 metri).
Sostituito il carico fittizio con uno “serio” (sempre autocostruito) l’oscillazione è sparita.

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sto seguendo, e mi è venuto un dubbio che vorrei condividere. Molto probabilmente il carico “non serio” non è puramente resistivo: non è che se l’antenna è lievemente disadattata l’oscillazione si ripresenta? O è il carico che irradia, RF rientra nel transverter ecc.? Sono curioso…
73 Stefano

una prima prova che farei sarebbe, sempre che si possieda un ROSmetro adatto (se dicono che copre fino a 144 MHz, non basta, meglio fino a 432 MHz) è quello di misurare i due carichi fittizi interponendo fra uscita RF e ROSmetro un cavo lungo lambda mezzi elettrici, non fisici, e notare intanto le differenze.

Purtroppo non ho rosmetro per i 2 metri.
Ho un misuratore (autocostruito) a cui poter collegare differenti sensori (HF, VHF ecc) di misura, ma anche in questo caso non ho sensori per le VHF.

La mia giustificazione “fenomenologica” la mi porta a pensare un rientro di RF (l’onda riflessa).

Nel frattempo ho preso questo ponte (come si chiama in Italiano? Ponte a riflessione?): https://www.aliexpress.com/item/1005006316917132.html?spm=a2g0o.order_list.order_list_main.25.21ef1802hOASE2
Con questo e con l’oscilloscopio dovrei riuscire a misurare il ROS (anche se siamo ai limiti delle frequenze misurabili dal mio oscilloscopio, 200 Mhz)

Male, malissimo! Scherzi a parte, strumenti e attrezzi in genere non bastano mai!
Un nanoVNA per provare a caratterizzare il carico “non serio” magari confrontandolo con quello serio?
Per il ponte avevo pensato all’accoppiatore direzionale, ma non mi tornava l’implementazione. E infatti sono due cose diverse anche se con entrambi si riesce a misurare onda diretta e onda riflessa: la traduzione letterale potrebbe essere “ponte RF”. Andando a cercare, una differenza notevole fra i due è che il ponte introduce un’attenuazione del segnale. Non ho visto se ci sono limiti stringenti nella potenza che può transitare

@IU3QEZ
anche se dal link non si riesce a capire se quello è effettivamente un ponte, ovvero se nel circuito stampato è realizzato effettivamente un circuito “ponte” la sua precisione nella misurazione si basa sulla bontà dela resistenza di riferimento che deve essere puramente ohmica sulla frequenza interessata.
Mi auguro che esso, non appena ti arriverà, possa tornarti utile.
Comunque il dotarti di un ROSmetro homemade che possa coprire agevolmente fino a 500 MHz non è difficile da costruire: io ne realizzai un paio: il primo lo utilizz0 tuttora per evitare di portarmi dietro il Diamond, mentre il secondo, costruito imitando il famoso BIRD e i suipo tappi, era stato costruito per essere collegato immediatamente sotto il radiatore delle YAGI V-UHF e non è di pratico utilizzo, nonché di difficile realizzazione.
Spero che il link ti torni utile.
http://www.aricollialbani.it/files/I%20ROSMETRI%20DI%20BDO%20V3.pdf
Voglio preciasare che la versionre realizzata da IK0RKS http://www.ariroma.it/docs/projects/vhf_ros.pdf
presenta ovviamente una sensibilità decisamente inferiore al mio esemplare, nato per il QRP, perché nel suo le due linee captatrici sono poste in prossimità dello schermo. mentre nel mio esemplare esse scorrono nel due fori praticati nell’ isolante del cavo e quindi molto più in prossimità del centrale.

Certo, la caratterizzazione con il VNA è già stata fatta e deve essere qui nel forum da qualche parte. Se la trovo la metto, Probabilmente è anche peggiorato perchè nel frattempo si sono fessurate le resistenze non induttive.

Il fatto è che un conto è quello che vede il VNA con i suoi 5 mA, un conto quello che vede il transistor finale transverter.

Grazie Roberto.

Si quello che ho postato io è effettivamente un ponte e viene utilizzato per effettuare misure riflettometriche con analizzatori di spettro autocostruiti a partire da rtx SDR (RedPitaya ecc).

La tua realizzazione è quella a cui pensavo (me la ricordo bene!) per costruire una sonda VHF/UHF al mio rilevatore autocostruito: un doppio rilevatore logaritmico con un campionatore a 12 bit, un micropocessore ed un display (purtroppo questo è nel paradiso dei display a causa di un mio errore, ma via porta seriale ho ancora le misure).

Ho misurato il carico fittizio. Ricordavo che oltre le HF non era il massimo… Ma ho trovato ROS a 2,7 a 144 Mhz, peggio di ogni mio ricordo.

Se il problema è il carico meglio così. Vediamo se riesco a collaudare il transverter il prossimo fine settimana.

ricordo che in passato, forse sbagliando, tentai di affidarmi ad una matassa di RG58 per far vedere 52 ohm al trasmettitore in QRP.
Affidandomi alle perdite introdotte dal cavo, non certamente eccelso in 144 MHz, terminai l’estremo con una semplice resistenza da mezzo watt di 51 ohm e provai il ROS: Risultò 1:1.
Un altro sistema che utilizzammo per collaudare un Amplificatore Lineare che erogava ben 400 watt fu quello di utilizzare un dipolo come carico: ne realizzammo uno al quale poi inclinando a “V” i bracci fino a raggiungere il ROS 1:1 in QRP, e poi demmo potenza. Il Lineare non solo non si bruciò, anzi facemmo un QSO con un collega a 40 Km di distanza, con segnali ovviamente a fondo scale …

Sicuramente due valide idee!

Un carico fittizio “valido” per fortuna non mi manca (è questo kit: https://www.rf-microwave.com/it/nbp/nmp/kit-completo-per-la-costruzione-una-terminazione-connettorizzata/kit-tn-f9/ - è dato sino a 2,5 Ghz).

Il carico fittizio “incriminato” mi è molto comodo perchè l’ho pensato con una presa per l’oscilloscopio (e forse è anche questo uno dei “problemi” che ha in VHF… dopo le resistenze non induttive ho una piccola linea di trasmissione non terminata. In HF la lunghezza della linea di trasmissione è irrisoria rispetto alla lunghezza d’onda in VHF propabilmente non più).

Collaudo del transverter Sabato durante il contest IARU.

Monto la mia yagi, collego antenna al transverter (calata terminata con BNC).
Accendo il tutto giro il VFO e sento QSO pre contest in corso. Segnali pulitissimi, mi metto in coda per un QSO di test.

Termina il QSO in corso. Non ho microfono ed uso la radio in stile Walkie talkie, perciò la alzo per avvicinarmi il punto dove è situato il microfono. Rispondo alla chiamata ma la stazione non mi sente.
Guardo il transverter, alzando la radio ho spostato il transverter e si è staccato il BNC verso l’antenna. Strano. Collego il BNC, vedo che non è ben fissato e gira… Ho già qualche sospetto in merito.
Purtroppo ora è tutto silenzioso. Nessun segnale. Apro il transverter: il BNC non è ben fissato e tende a “ruotare”. Ruotando si è spezzato il contatto sul polo caldo.

Per la prima volta sono ad un ritrovo MQC senza saldatore al seguito!! Non mi era mai servito e questa volta l’ho lasciato a casa.

Intanto posso dire che ha una ottima ricezione.

Alla prossima…

Collaudo fatto!!! 13 QSO a log.

Ultima edizione di MQC Challenge 2024. Timoroso di “potenziali” problemi ho nello zaino multimetro, saldatore e stagno. A casa non ho ancora antenne per i 2 metri ed i collaudi devi farli in portatile.

Monto antenna, collego transverter, radio e spettacolare, banda piena di segnali (anche troppi).
Provo a premere PTT, radio con potenza a zero e… Il relay non commuta!

Guardo, controllo, verifico e… Vedo che uno degli interventi fatti la sera prima, una goccia di colla per tenere ferme le connessioni sul relay in modo che il movimento non le stacchi ha fatto si che un pezzo scoperto di filo sia a massa. Senza lenti non riesco bene a vedere quale, ma di sicuro così non va.

Con un cacciavite “scollo” il relay in modo da allontanarlo dalla parete e… tutto funziona :slight_smile:


Faccio poco più di una decina di QSO chiedendo quasi ogni volta un controllo di modulazione da parte del corrispondente: sempre più che buona con segnali di rispetto.

Quando modulo disturbo un po’ i vicini, dotati di radio poco adatte a vicini, IC 705 (ed io l’ho cambiata proprio per questo). Raffaele poi si ostinava a tenere acceso il preamp… un segnale forte anche lontano ammutolisce il ricevitore per forza.
Provo comunque ad agire sul Bias, magari è troppo elevato e sto producendo troppe armoniche, ma i colleghi non notano grosse differenze.

Prossimo passaggio sarà a casa di un amico che ha un test set Marconi. Così potrò rendermi ben conto della pulizia del segnale, oppure utilizzero un SDR in modalità SA.

Unico problema degno di nota che ho riscontrato mi ha anche portato in inganno. Appena accesa la radio con PTT funzionante giro il VFO e cosa sento? Ma no, impossibile “RT6A”!!! Segnale S4. Mi butto “IU3QEZ”, dall’altra parte “Confirm, 59”

Poi ci penso. Il QSO è anomalo, nulla mi dice che il 59 sia diretto a me e soprattutto in questo momento c’è il CQ WW SSB ed i 10 metri sono pieni di segnali.

Per qualche motivo i segnali in 10 metri mi entrano fortissimi - addirittura in momenti del Challenge la mia frequenza era quasi inutilizzabile.
Chiedo quindi a chi ha più esperienza:

  1. Al transverter manca un filtro in uscita? Può essere che abbia solo un filtro Passa - Basso e quindi segnali in 30 Mhz mi entrino?
  2. Oppure un accoppiamento capacitivo di qualche tipo tra ingresso ed uscita? Quindi i segnali particolarmente forti per il contest e per le condizioni, captati dalla mia antenna, me li trovo poi nel bocchettone che va alla radio, bypassando il transverter?

A prescindere da sopra penso di realizzare un circuito stampato con almeno un paio di relay (doppio relay per inserire l’attenuatore ed un relay per selezionare l’antenna). Il stampato posso farlo ad impedenza controllata e prevedere un filtro (opzionale) in ingresso. Se poi lo realizzo con la stessa spaziatura delle connessioni del transverter potrà essesre “applicato” allo stesso quasi senza saldature con una realizzazione quindi molto pulita.
Ok, aggiunto un altro progetto alla coda :slight_smile:

Ecco la ricezione in 10 metri con transverter inserito :frowning:

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Complimenti per la realizzazione. Forse sei arrivato quasi in fondo.
Con che antenna l’hai provato?

Penso che da una buona posizione (in alto da qualche bel “terrazzo” alpino) e con una giusta antenna di soddisfazioni te ne levi.
I 2m, soprattutto se lavorati con una buona radio HF ed un transverter ben fatto, devono sicuramente far godere. :partying_face:
Altro che 817!!

73

per me il problema principale che hai avuto in quota è che tutto l’ambaradam era un groviglio di fili che portavano facilmente in 28 MHz sull’Elecrafto, insieme i 28 convertiti dal transverter. Per questo non puoi inserire un filtro a 28 in uscita del transverter ma in caso un filtro molto selettivo sui 144 in ingresso e racchiudere tutto in un contenitore metallico. Io avevo un problema simile nel mio transverter autocostruito 432 → 144 MHz con il quale ebbi il battesimo sui 432, poi ovviamente accantonato dall’817. Stazioni molto forti in 144 entravano sui 432 convertiti e c’era poco da fare. Ma eliminare i 28 dai 144 è decisamente più facile.

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A chiudere il tutto (il contenitore è in alluminio con tutte le masse ben collegate) ci avevo provato, non cambiava nulla.
Certo il filtro lo pensavo all’ingresso dei 144…

Grazie per il riscontro intanto.

Ciao Nico,

come antenna la 5 elementi boom da 2 metri DK7ZB, 28 ohm. Ne ho due di identiche da mettere eventualmente in stacking (mai fatto finora).

Il KX2 come il KX3 si presta moltissimo per l’impiego con transverter. Ha tutta una serie di uscite per poter controllare anche un eventuale scambio automatico di antenne HF / VHF, oltre a poter regolare in modo preciso eventuali offseti di frequenza, protezione nella potenza di pilotaggio ecc.

La precedente 6 elementi progetto che ha pubblicato Roberto purtroppo aveva una costruzione leggerissima, troppo leggera e non ha retto nel tempo.

Prossimamente una moxon ultralight da mettere sempre nello zaino. Il transverter è molto piccolo, quindi avere sempre con se antenna 2 metri e transverter è cosa fattibile.

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non vorrei che intermodulasse il mixer di ricezione del transverter, a causa di segnali forti in 28 MHz. In tal caso potresti aggiungere in ingresso un circuito risonante serie verso massa dopo quello di filtro passante per i 144. A me a volte ha risolto per tagliare spurie in uscita da qualche realizzazione. Il by-pass verso massa spesso risolve.