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PREMESSA
La presente realizzazione non riguarda configurazioni, misure, guadagno e cose del genere ma solamente il sistema realizzativo. Infatti tutte o quasi le proposte di autocostruzione che conosco sono completamente in alluminio e per l’uso in stazione, oltretutto prevedendo blocchetti o aggeggi vari per il fissaggio degli elementi al boom, più o meno strani e più che altro irreperibili : così come brutali schiacciamenti di tondini o estemporanei attraversamenti del boom sempre metallico. Il tutto magari adattato, in seguito e alla meglio, per l’uso in portatile: così di solito queste antenne pesano, spesso sono ingombranti e di trasporto non proprio agevole. E poi per montarle e smontarle ci vuole quasi sempre un bel po’ di tempo e spesso anche l’uso di viteria sciolta e attrezzi vari che bisogna portarsi dietro : altro peso, ingombro e rischio di perdita.
Questa antenna invece è stata pensata sin dall’inizio per l’uso in portatile e soprattutto quello scarpinatorio, pedestrian, (SOTA, QRP Club, ecc.) dove sono fondamentali sia la trasportabilità (ossia il peso complessivo e l’ingombro ), sia la facilità di montaggio e smontaggio, sia infine la costruzione che doveva usare materiali comuni e reperibili ovunque a basso costo. Non mi sono dannato dietro misure e spaziature perché ho attinto, saccheggiando a piene mani, alle realizzazioni di DK7ZB – ben note e affidabili – che ognuno può vedere e gustare sul suo sito alla voce “ 144 MHz Yagis “.
Per cui contrariamente al mio solito non farò il disegno, visto che misure e spaziature sono già sul sito – e chi ne ha bisogno può richiedermele – e mi limiterò alle sole foto che spero siano chiare.
REALIZZAZIONE
Il sistema che mi accingo a descrivere non è proprio nuovissimo e originale perché ho scoperto su Internet qualche realizzazione simile: ma l’ho scoperta solo dopo, a cose fatte, e quindi mi ha fatto piacere di esserci arrivato “quel giorno“ da solo.
“ Quel giorno “ l’idea base nacque durante un blitz al Brico, dove ero andato per altre cose, e sbagliando corsia capitai proprio negli accessori elettrici : prima mi dettero nell’occhio le canaline tonde di plastica, poi le clip per il fissaggio delle stesse alle pareti. Facendo due più due, ritenni che quello fosse il sistema che cercavo da tempo : mi spostai poi di qualche corsia e per gli elementi scelsi del profilato di alluminio a L di 0,75 x 1, leggerissimo e facile da montare. Infatti perché fare gli elementi sempre e solo in tondino ? Anche quelli a L e quelli quadrati funzionano benissimo lo stesso ma sono molto più facili da fissare e bloccare : lo sapevo avendone fatto già esperienza con la verticale a J. Attenzione : verificate che i profilati NON siano anodizzati perché l’anodizzazione è isolante, e dovendo fare giunzioni essa va grattata ed eliminata.
Gli elementi, così come il radiatore, si fissano sulle clip – dopo averne tagliato il codolo previsto per il fissaggio a muro ad espansione con la vite – con due autofilettanti supportate da una goccia di epossidico due componenti.
Per il radiatore, non avendo trovato una scatola stagna adatta, ho lasciato tutto a vista con un pezzo di plastica in più : la versione a 50 ohm é più facile da realizzare, mentre scegliendo una Yagi con alimentazione a 12,5 o a 28 ohm la cosa non è difficile facendo l’adattatore di impedenza a cavo e fissandolo poi in vari modi. In foto c’è la mia soluzione.
Una volta fissati gli elementi alle clip basta premere per incastrare le clip sul tubo che ho scelto in diametro 25 mm., abbastanza rigido da non richiedere tiranti o supporti anche con la versione 6 elementi di 2 metri di lunghezza, a mio avviso il massimo che si può portare, montare e tener ritto in portatile, a piedi e dovunque. All’inizio pensavo bastasse l’idea base, ma poi mi sono accorto che con botte o vento forte gli elementi potevano ruotare sul boom: così sulla prima realizzazione ho prima aggiunto un blocco sul tubo in corrispondenza nella parte aperta della clip, poi ho ritenuto di completare il fissaggio con un bulloncino passante diam. 4 mm. e lunghezza 5 cm., stretto con un galletto (ma assai dolcemente, altrimenti il tubo si deforma), bulloncino bloccato dentro la clip dal suo dadino in modo da non avere pezzi a giro. Così a spasso ci sono solo i galletti, ma l’antenna quasi sempre sta a posto anche senza: non succederà più di dimenticare a casa la viteria e dover operare solo col dipolo. Per quanto anni fa mi sia dimenticato perfino il microfono.
Il tubo diametro 25 mm. per il boom si trova in due lunghezze, 1 mt. e 2 mt. : ho ritenuto di usare due pezzi da 1 mt. in modo che il trasporto ad antenna smontata sia il più agevole possibile. L’accoppiamento dei due pezzi di tubo – come si vede in foto – è ottenuto sempre con uno degli accessori previsti per quelle canalette, ed è abbastanza stabile e solido da non provocare rotazioni indesiderate : se proprio serve si può bloccare il tutto sempre con bulloncini passanti e galletti.
ACCESSORI, TEST, COMMENTI
Con questo sistema il montaggio e smontaggio sono immediati : da prove fatte risulta che ci vuole da un minuto a un minuto e mezzo. Il peso complessivo dell’antenna completa ( versione 6 elementi, lunghezza 2 mt. ) sulla bilancia di cucina è risultato di 790 grammi, e la lunghezza da smontata poco più di 1 mt., per l’esattezza 106 cm. e rotti (misura del riflettore più lungo tra le varie versioni a 4 e 6 elementi) .
I collegamenti sia al dipolo che al PL sono nudi e a vista: per il momento restano così essendo adeguati all’uso per un giorno o due, in seguito provvederò per scrupolo con una goccia di silicone. Per il trasporto dei pezzi ci si può servire di un tubo da disegni (ci sono in varie lunghezze) o meglio ancora ad una sacca, cucita – se non ne siete capaci voi – dalle gentili manine della moglie, della compagna, della fidanzata o di una vicina compiacente utilizzando e riciclando una o tutte e due le gambe di un vecchio paio di pantaloni. Con in più una cinghia per portare il tutto a spalla o a tracolla : a meno di fissare la sacca allo zaino in qualche modo, che è forse il sistema migliore.
Per il palo di sostegno ho ritenuto opportuno ricorrere alle prime tre sezioni di una canna da pesca di 7 metri : robuste quanto basta si montano all’istante a incastro, e da chiuse sono circa 1 mt. per cui la canna stessa può essere usata in marcia come bastone. Non da me, perché personalmente non sono più in grado di scarpinare su per i monti : così mi sono costruito un treppiede ripiegabile sempre con pezzi standard ( profilati di alluminio e materiale da antennisti ). Il treppiede chiuso sta tranquillamente nella bauliera della macchina, ed è abbastanza robusto e stabile per tener su l’antenna a circa 3 mt. da terra – quando in loco non ci sono pali o recinzioni da sfruttare – in modo da avere l’antenna stessa a più di 1 lambda da terra ossia fuori dall’effetto suolo. In foto si vede anche, oltre la giunzione, il sistema di aggancio – sempre autocostruito – al palo di sostegno,
Ho anche un sistema di riserva che mi permette di sostenere e di ruotare l’antenna – sempre a mano, ovviamente – anche dal finestrino dell’auto restando dentro e seduto : usa una delle barre del portabagagli ed è molto semplice da realizzare. Chi fosse interessato può richiedermelo.
L’antenna in questione è per la gamma dei 2 metri, con la risonanza centrata in basso sulla porzione SSB : ma volendo fare dell’FM basta girarla in verticale, visto che il palo di sostegno non è metallico e quindi non ha influenza. Non ho ritenuto di aggiungere la gamma dei 70 – facendo così una bibanda – in quanto su tale gamma non c’è praticamente traffico in diretta ma solo sporadiche ruote locali e soprattutto una marea di ponti e di trasponder il tutto non in SSB ma in FM, e da qualche tempo anche in digitale. Ma se po’ fà ….
La curva del ROS come si vede è più che buona, anche se il ROS da solo dice e non dice sulle prestazioni di un’antenna : è tra l’altro evidente che la curva, assai dolce, è centrata ancora più in basso del limite inferiore di gamma.
La spiegazione è che il boom è isolante, così come tutti gli elementi sono isolati e non attraversano come al solito – o sono fissati – ad un boom metallico : di conseguenza sono un po’ lunghi, dovrei accorciarli ma anche fare altre prove e altre misure, e a me va bene cosi com’è.
Per guadagno e lobi secondari non sono attrezzato per misure serie e devo quindi farmi bastare occhi e orecchie nonché i rapporti dei corrispondenti. Comunque da un confronto con un altro OM incontrato per caso su un poggio posso dire che la mia antennuccia della mutua si difende bene rispetto alla 9 TONNA, e all’ascolto fornisce un punto e a volte due in più della 4 elementi sempre di DK7ZB usata per confronto. 4 elem che ho realizzato sia nella versione a 50 ohm e nella quale ho avuto gli stessi risultati di IK0BDO, che pure ha utilizzato gli stessi dati ma altri materiali e un diverso sistema di assemblaggio, come pure in quella da 12,5 ohm
Si può quindi ipotizzare che per la 6 elem. – lunghezza sui 2 mt. i dati del sito siano corretti (così come per tutte le altre) ossia sui 9 dBd e rotti di guadagno con lobi secondari eccellenti come simulazioni ho provato a passare misure e spaziature sui due programmi di cui dispongo (Yagimax e Eznec) ottenendo risultati se non proprio identici almeno paragonabili e che quindi si possono ritenere attendibili. Ma va assai bene anche la 4 elementi, specie quella di 1 mt. che sul sito è data per 7,5 dBd con lobi secondari più che accettabili: tanto che mi chiedo, ma solo adesso ad antenne fatte, cosa davvero potrei consigliare agli scarpinatori sotari.
Questo sistema di montaggio tra l’altro si presta assai facilmente a prove ed esperimenti su spaziature e lunghezze : primo, perché è facilissimo variare le spaziature dato che gli elementi possono scorrere sul tubo ed essere piazzati in qualunque punto. Secondo, le lunghezze degli elementi stessi : tagliare per accorciarli è facile, mentre per allungare elementi corti si possono utilizzare gli scarti di profilato avanzati dai tagli della prima messa a misura. Basta fissarli ad ogni estremità degli elementi con un foro più una autofilettante, parzialmente sovrapposti agli elementi originari e sporgenti quanto basta.
La realizzazione si presterebbe anche per l’uso in stazione fissa (con attacco diretto su un economico rotore da TV, senza gabbia ne cuscinetti) salvo l’interrogativo sulla durata di quella plastica esposta in esterno ai raggi solari, specie agli UV.
Un’altra cosa, l’ultima: ho nominato il Brico non per fare pubblicità (oltretutto gratuita !) ma l’ho citato solo per farmi capire. Qualunque Centro del genere ( tipo OBI, LEROI MERLIN ed altri ) è la stessa cosa perché in tali stores e in pochi passi – prezzi a parte, spesso da boutique – si trova tutto quel che serve: dall’alluminio ai bulloncini, dai tubi alle clip, dalle colle ai dadini e ai galletti e così via evitando di girovagare per ore tra ferramenta e magazzini di materiale elettrico.
Il costo totale dei materiali (tubi, clip, giunzione, alluminio, bulloncini ecc.), almeno presso il mio Brico, ossia quello più vicino, si aggira sui 20 Euro: la resina epossidica due componenti ce l’avevo, se no sono circa altri 6 eurini. Come attrezzi per la costruzione servono un seghetto da traforo, una lama a metallo n°. 3, un cacciavite per bulloncini e viti autofilettanti, più un po’ di tempo e un po’ di olio di gomito. Attrezzi per il montaggio e lo smontaggio da campo : nessuno.
Se qualcuno vorrà provare buon divertimento, e magari fatemi sapere!
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