Noi abbiamo utilizzato principalmente 868 MHz, ma fatto alcuni test anche a 433 MHz.
Le prove sul territorio sono state strettamente correlate alle posizioni dei partecipanti, quindi principalmente Sicilia orientale…
Siamo riusciti a scambiarci messaggi (utilizzando le piccole antenne in dotazione del LILYGO®TTGO LoRa32) tra Etna, Chiaramonte Gulfi, e Palazzolo Acreide (circa 80km in linea d’aria), ma utilizzando antenne più performanti, e sperimentando con i vari parametri di trasmissione, si possono tranquillamente raggiungere distanze decisamente più ampie (come dimostrato dal recente record di 1336Km).
Per creare una rete mesh, al momento, da molti viene spesso utilizzato Meshtastic, ma come già scritto nell’altro post, “noi” (principalmente Salvatore Sanfilippo) stiamo invece utilizzando/sviluppando un progetto alternativo, chiamato Freakwan.
Il progetto è da poco stato reso “pubblico”, quindi ci aspettiamo ulteriori test e idee di utilizzo nei prossimi mesi…
Ciao,
sono Raffaele IU2OQK.
Mi sono letto il progetto Freakwan. Molto ambizioso direi complimenti davvero !
Mi domandavo perchè utilizzate micropyton invece dell’IDE di Arduino.
Grazie
Ciao
Raffaele
Da tempo esiste un framework in Python molto ben fatto, con dei driver per i dispositivi LORA più comuni in commercio. Oltretutto usare un linguaggio interpretato rende tutto più facile.
Immagino che tutto sia partito da qui e poi notevolmente ampliato.
Ci ho “giocato” un po’ anche io. Avevo fatto una telemetria per le arnie del mio apiario… Solo che una volta messo in opera nel mio apiario non raggiungevo più il gateway: i moduli in commercio sono limitati dalla antenna di scarsa qualità.
A quel punto ho iniziato ad approfondire le antenne… Un giorno cercando “antenne bassa potenza” ho trovato casualmente i webinari di MQC. Dal lì è partito tutto, 10 mesi dopo ero a Cima Ekar con la mia antenna in QRP (ed il primo QSO è stato con IU3GKJ).
Ciao Raffaele,
micropython è un’implementazione di python, con una libreria standard ridotta, ottimizzata per risorse limitate, come processori a bassa potenza, spazio di memoria limitato e requisiti energetici ridotti.
Oltre a quello Salvatore sta anche utilizzando direttamente il linguaggio C per alcune parti…
Sono device economici e piccoli, ma ovviamente le risorse a disposizione sono davvero limitate e quindi bisogna cercare di rendere il codice più efficiente possibile.
Ciao,
proprio per questo avere a bordo anche un framework che interpreta il linguaggio mi sembrava controproducente. Se si va diretto in linguaggio macchina con la compilazione di Arduino IDE si ha velocità maggiore e risparmio di risorse. E ci sono le librerie per pilotare LORA anche li.
Io ho fatto parecchi software con ESP32 compilando direttamente in ARDUINO IDE. Il progetto sarebbe veramente interessante per l’utilizzo di invio SPOT. Se si facesse una rete sulla cima di alcune montagne arrivando ad una cima coperta dal 4G si potrebbe poi inviare lo spot via internet. Anzi vista la portata si potrebbe anche immaginare di arrivare ad una delle nostre case e da li via WIFI inviare lo spot. Di converso il radioamatore dovrebbe portarsi dietro uno di questi apparecchietti da collegare al cellulare per poi inviare lo spot. I costi sono contenuti anche se in realtà la versione BEAM (quella con il portabatteria integrato) costa intorno ai 50 euro. Diciamo che c’è la possiamo fare.
Però fare una rete mesh non è cosa semplice.
grazie per le info !
Ciao
Raffaele
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Risorse limitate sempre in modo relativo: sono CPU dual core a 240 Mhz…
Ricordo quanto il mio 486DX-66 (oppure il Pentium-100) facevano faville (e la tesi di Laurea l’ho fatta in Python usando uno dei due)