lo ero in linea, sul punto più elevato di Monte Spill, e guardavo Monte Fior. Gli austriaci vi affluivano disordinatamente. In poco meno di mezz’ora, la linea da noi abbandonata fu occupata da un gruppo di battaglioni. Tutta la cresta del monte fu gremita di truppe. Credo fossero le sei o le sette del pomeriggio. Nelle posizioni nemiche, io notai un fermento insolito. Che avveniva? I battaglioni s’agitavano, urlando, salutavano. Tutta la massa, come un sol uomo, si levò in piedi e un’acclamazione ci venne dalla vetta: - Hurra!
Gli austriaci agitavano i fucili e i berretti, verso di noi. - Hurrà!
lo non mi rendevo conto di quella festa. Essa era qualcosa di più che la gioia per una posizione conquistata, senza contrasto. Perché tanto entusiasmo?
lo mi voltai indietro e capii.
Di fronte, tutta illuminata dal sole, come un immenso manto ricoperto di perle scintillanti, si stendeva la pianura veneta. Sotto, Bassano e il Brenta; e poi, più in fondo, a destra, Verona, Vicenza, Treviso, Padova. In fondo, a sinistra, Venezia. Venezia! […]
Emilio Lussu, Ten. 151° Rgt. f. - Brigata Sassari “Un anno sull’Altipiano”
Molti, molti anni fa leggendo “Un anno sull’Altipiano” mi rimase impresso questo passaggio.
E poter andare in quel luogo esatto, cone le trincee ancora presenti, immaginarsi dove doveva essere Lussu e dovevano essere è una cosa che non ha prezzo.
Sono tornato spesso in questa zona (ricchissima di referenze, SOTA, DVI, DRI, DRES) ma per un motivo o per un altro non sono mai riuscito ad attivare la parte sommitale. L’ultima volta le mie energie - assieme a quelle di un gruppo di 6 ragazzi, si infransero contro 4 metri di neve fresca. Questa volta sarà diverso, ma di QSO neanche l’ombra. Motivo per tornare
Vabbè tornando all’attivazione fallita. Avevo chiesto questa referenza a Gianni IW0HLE per la giornata dei valichi. Sarebbe stato veramente qualcosa di diverso da attivare (pur essendo una sella sarebbe forse più adeguata una attivazione DRES, ma nel giorno del DVI, meglio quest’ultimo). Poi il DVI è saltato per mal tempo ma la referenza volevo attivarla ugualmente.
Parto quindi dal comune di Foza, lungo la Meletta omonima. Percorso difficile, pochissimo frequentato ma proprio per questo particolarmente bello.
Alla fine saranno un migliaio di metri di dislivello, non so quanti km in un ambiente molto bello ed in una giornata bella e fresca, tranne il tempo instabile della cima.
Ma come mai tutto ciò non è in una relazione?
Anche oggi non riuscirò a portare a casa QSO (zero QSO) (*) . I 40 metri chiusi (per tutti), le bande superiori con un QRM fortissimo, ad ambia banda (dai 30 ai 15 metri) e tale da rendere inservibile l’RTX. Subito pensavo ad una sorgente di QRM interna al mio apparato - come è possibile un cosa del genere in mezzo alla natura? Poi scopro che arriva dall’antenna e che altri (Ale IU2OJA) stava sperimentato lo stesso QRM in questo momento.
E allora? Tutto sprecato? No assolutamente, anzi una scusa in più per tornare in questi luogo.
(*) il problema non è stata la mancanza di cacciatori. Ne luogo in cui mi ero piazzato ero all’interno dell’area di attivazione della referenza SOTA. Ma ero qui per un tipo di attività diverso. In caso di malparata mi sarei anche spottato SOTA, ma se non ricevo non ricevo … punto…
Sarà per la prossima volta.