scrivo per chiedere un consiglio.
Ho ripreso in questi giorni a lavorare su un progetto “a lunga scadenza / alte prestazioni”.
Il front end digitale è composto da due campionatori digitali a 16 e alta velocità (difatto al momento lavorano a 150 Mhz) che già con un solo filtro passa-basso in funzone id antialiasing sono una cosa straordinaria.
Nel disegnare / progettare il frontend analogico (alla fine due banchi filtro PB ed una quantità di switch, quasi tutti allo stato solido tranne il commutatore TX / RX che all’inizio sarà un relay) mi sto ponendo il problema di come proteggere il frontend digitale da “danni”.
Il datasheet indica come massima tensione ammissibile al suo ingresso 3.6 V che a 50 ohm sono circa 250 mW (24 dBm)… Ma dato che uno dei due ricevitori potrà essere attivo in trasmissione (per impiego tipo SO2R oppure per calcolare la predistorsione del segnale trasmesso), come proteggerlo da possibili tensioni dannose (anche molto più basse del limite "di rottura al quale il campionatore sarà già saturo da un pezzo)?
Idee che ho al momento:
coppia di Diodi veloci (non Schottky) verso massa con una piccola resistenza serie (5 Ohm). I BAV99 si trovano già in coppia ed hanno solo 1,5 pFdi capacità.
Diodi TVS specifici;
Limitatori di segnale (tipo quelli di minicurcuit)
Un insieme di più sistemi: lampada al neon + diodi + resistenza + fusibile (magar resettabile).
Personalmente pensavo ad un limitatore + diodi (in doppi serie, in modo che intervengano dopo il limitatore), il fusibile resettabile (che non saprei come dimensionare) e la lampada al Neon.
Quello che vorrei evitare sono però distorsioni nel segnali di ingresso causate da tutta quella roba…
Qualche suggerimento? Cosa fate o fareste voi in questo caso?
risposta semplice per un circuito tanto impegnativo. Io ho sempre usato una coppia diodi BA481 contrapposti senza alcuna resistenza verso massa. Se poi vuoi proteggere i diodi da eventuale sovraccarico puoi inserire un fusibile da 100 mA che, credo, sia il minimo valore prodotto. I BA481 non reggono tale valore, in caso sarebbe meglio il BAT85, entrambi Shottky. Non capisco come mai voglia questo tipo di diodi, hanno una resistenza interna bassissima .
a) la potenza del TX ?
b) Come commuti le antenne nei percorsi RX e TX ?
c) Fisicamente che distanza c’è fra i due percorsi ?
Se il secondo RX deve solo ascoltare come una monitor, ci vogliono minimo 40 db di attenuazione su ingresso RF, ma se se sono posizionati vicini e il tuo tx esce con 5 watt, a lungo andare bruci SDR RX comunque, anche se i diodi conducono a massa.
Funzionamento SO2R: trasmettitore e (secondo) ricevitore sono su bande diverse. Le antenne devono avere almeno 40 - 50 dB di separazione (questa è la regola d’oro per chi fa SO2R)
Funzionamento come campionatore… Altro che 40 dB di attenuazione (vabbè va calcolato sulla base dell’amplificatore).
a) Il finalino che ho fatto ora è da 10 watt, ma in futuro potrebbe diventare il driver per un ampli low power.
b) sono due ricevitori separati e l’eccitazione è altrettanto separata. Pertanto un filtro passa - banda per il ricevitore ed uno passa basso per il trasmettitore.
La commutazione è più che altro a protezione del ricevitore (il ricevitore in isofrequenza viene portato a massa, mentre il secondo è in ascolto su una banda diversa).
Per l’eventuale monitoraggio della frequenza trasmessa invece un “sampler” con opportuna attenuazione.
Il mio problema era più che per il funzionamento “reale” è proteggermi (per quel che si può) in tutto il percorso di sperimentazione, dove le cazzate si fanno sempre.